Nota dell 'autrice:
Scrivo questo racconto ascoltando le note di "Un Giorno Migliore" dei Lùnapop. Buona lettura!
 
Un Giorno Migliore
3° parte - finale
 
 
<<Madamigella Oscar, non preoccupatevi, la ferita non è profonda, se la caverà, ma...sarebbe meglio che abbandonasse l’uniforme>>
Il dottor Larsonne aveva visitato Andrè a palazzo Jarjayes.
La nonna in lacrime aveva appena lasciato la stanza del nipote, accompagnata da una cameriera.
Oscar era rimasta ferma, immobile, al capezzale dell’uomo di cui ora, finalmente, aveva capito di essere innamorata. Stava ancora tremando di paura, aveva realmente temuto di perderlo.
Quando l’aveva visto immobile, per terra, con la giubba sporca di sangue, aveva pensato
“ecco, anche la mia vita finisce qui, ora, insieme a lui”, poi un gemito soffocato le aveva fatto capire che era ancora vivo. Aveva gridato con tutte le sue forze e i soldati avevano compreso che aveva bisogno di aiuto.
Oscar non aveva voluto che fosse curato in caserma, era più sicuro portarlo a casa.
<<Andrè...anche questa volta ti devo la vita....>>
Era seduta sul letto e guardava l’uomo addormentato, con il petto fasciato.
Andrè...mi hai dimostrato ancora una volta il tuo amore...
E io...
Io cosa sono?
Sono inutile!
Nonostante tutto non so cavarmela da sola e questa volta non ho saputo neppure difendere te....
Andrè....
Io ti amo.....
Vorrei dimostrartelo, vorrei saperlo fare, insegnami ad amarti Andrè....insegnami come si fa...ora è il mio turno occuparmi di te e credimi, ti giuro che lo farò!
Questa volta aveva avuto veramente paura di perderlo. E quel pensiero era stato lacerante.
Abbandonerai l’arma, Andrè, lo dovrai fare assolutamente, ti costringerò io! Non ci saranno scuse questa volta!
<<Madamigella Oscar, scusatemi, ma è meglio che lo lasciate riposare adesso, non preoccupatevi più, ora il vostro amico è fuori pericolo..>>
<<Certo dottore, avete ragione>>
Oscar uscì dalla stanza a malincuore. Era fuori pericolo certo, ma lei non avrebbe voluto lasciarlo, mai più.
<<Oscar, starò io con Andrè stanotte, vai a dormire>>
<<Nonna....va bene, andrò in camera mia, mi troverete là se ci fosse bisogno>>
<<Certo non preoccuparti! Eh! Quante volte vi ho vegliato da bambini...>>
La vecchia governante era la nonna di Andrè ed era giusto che fosse lei a prendersi cura di lui.
Oscar si chiuse in camera, rifiutando qualsiasi cosa da mangiare. Prese solo una mela.
Ormai era buio fuori.
Si sedette sulla poltrona, di fronte alla finestra e guardò fuori. Quella sera c’era un ballo alla reggia di Versailles, in onore del principe Aldelos di Spagna.
Che ipocrisia! Maledizione!! Avevano rischiato la loro vita per proteggere il principe e Andrè ci aveva quasi rimesso la sua e non c’era stato nessuno che si era mosso per ringraziare! E  ora facevano una festa!
<<Ma perchè sono ancora qui!! Dannazione!! Per cosa, a chi ho dedicato la mia vita finora! A cosa è servito il mio sacrificio!!>>
Oscar era furiosa! Si rese conto che tutta la sua vita era stata una finzione. Aveva sacrificato tutto per degli ideali che non esistevano. Aveva sacrificato lei stessa e Andrè. Lui l’aveva sempre seguita e sostenuta, qualsiasi cosa aveva fatto, era sempre rimasto vicino a lei, rinnegando tutto, il suo stato e la sua nascita.
Quando erano riusciti a catturare il Cavaliere Nero, Andrè aveva chiaramente manifestato i suoi pensieri, ma ciononostante l’aveva aiutata, aveva aiutato un “nobile” a catturare un “amico del popolo”.
Lei invece cosa aveva fatto fino a quel momento? Era stata al servizio dell’egoismo e dell’egocentrismo.
...ma giuro che cambierà tutto Andrè, ti giuro che io cambierò, fosse l’ultima cosa che faccio, giuro che cambierò!!

L’indomani mattina fu svegliata dal sole che filtrava dalla finestra.
Era una splendida giornata.
La giornata giusta per cambiare vita.
Si butto giù dal letto, si vestì in fretta e uscì dalla stanza, di corsa, verso quella di Andrè.
Trovò Nanny nel corridoio.
<<Buongiorno nonna, come stà Andrè?>>
<<Buongiorno bambina. Oh, sta meglio sai! Si è svegliato. Non può ancora muoversi ma ha già chiesto di mangiare qualcosa! Il dottore ha detto di dargli solo da bere però...>>
Andrè..Andrè si era ripreso. Il peggio era passato. Ora sarebbe andato tutto per il meglio.
<<Portagli un po' di latte>> disse Oscar, mentre, correndo, si dirigeva verso la camera di lui.
Arrivata davanti, bussò timidamente.
<<Avanti>>
Quando entrò lo vide seduto sul letto, con i cuscini disposti dietro la schiena. La vistosa fasciatura gli copriva gran parte del petto. Le salirono le lacrime agli occhi al pensiero che sarebbe potuto anche morire...
<<Andrè...come stai?>>
<<Oscar… - il suo sguardo era luminoso, eloquente - Sei la cosa più bella che vedo da stamattina....>>
Lei si avvicinò.
<<Ha detto tua nonna che hai fame. Ti ho fatto portare un po' di latte, accontentati per oggi>>
<<Sarà dura Oscar, ho lo stomaco che reclama..>>
Disse lui facendo una smorfia di fastidio, toccandosi la pancia.
<<Andrè....io....sono stata molto in pena per te Andrè...non farlo mai più...>>
<<Non fare mai più cosa Oscar? Lo sai che io sono sempre pronto a proteggerti e se non mi fossi buttato addosso a quel tizio....>>
<<Lo so Andrè, ma ora basta. Ora tu dovrai abbandonare l’arma, l’ha detto anche il dottor Larsonne>>
<<Non mi importa di quello che dicono i dottori Oscar. Io non lascerò mai l’arma finchè tu sarai nell’esercito. Lo sai, abbiamo già affrontato questo discorso e mi pare di essere stato chiaro>>
<<Andrè, non voglio assolutamente che tu continui a prestare servizio>> insistette lei, come se non avesse udito nulla <<Mettila così, è un ordine del tuo Comandante>>
<<Oscar...>> così dicendo si mosse in avanti verso di lei, ma con una smorfia, dovette fermarsi. Era troppo presto per muoversi.
<<Stai fermo! Vuoi che ti si riapra la ferita?>>
Premurosamente lo prese per le spalle e l’aiutò a distendersi. Facendo questo movimento, i capelli di Oscar coprirono il volto del ragazzo che potè aspirarne il profumo.
<<Oscar...sono contento che tu stia bene. Tu vieni prima di tutto. Se tu stai bene, sei felice, lo sono anch’io. Oscar, ti prego, non chiedermi di lasciarti perchè non potrei, lo sai, io ti amo..>>
<<Andrè!>>, a quelle parole lei si allontanò dal letto di scatto.
<<Mi spiace lo so. Ti promisi una volta che non avrei mai più affrontato l’argomento. Ma...a volte scoppio Oscar! A volte mi pare di impazzire....>> disse, buttando indietro la testa sul cuscino e chiudendo gli occhi, come se non volesse affrontare lo sguardo di Oscar. Intanto  sapeva cosa ci avrebbe letto dentro: pietà e commiserazione per un uomo innamorato di lei, senza speranza. Ma non aveva importanza, lui l'amava e non aveva vergogna a rivelarglielo palesemente per la seconda volta.
Oscar si avvicinò e si sedette sulla sponda del letto.
<<Non ce l’ho con te Andrè, come potrei, mi hai appena dimostrato che sei pronto a morire per me. Come potrei portarti rancore...dopo una simile dimostrazione d’amore....oh Andrè! Tu non sai...tu non sai...>>, si coprì il volto con le mani.
Andrè rimase un poco sorpreso, non aveva mai visto la sua Oscar così fragile come in quel momento.
<<Cos’è che non so Oscar?>>, la spronò.
<<Andrè, ciò in cui ho creduto fino a questo momento...non esiste. Sono solo sciocchezze. Io ho dedicato la mia vita a delle sciocchezze! Ho sacrificato tutto quanto in nome di un qualcosa che non esiste!>>
<<Oscar...non devi dire così. Tu hai preso una decisione tanto tempo fa...>>
<<Ma che decisione Andrè? Che decisione? Il volere di mio padre? L' unica cosa che per me contava era che mio padre fosse orgoglioso di me. Guadagnare la sua fiducia. Ma ora basta Andrè, basta. Voglio smettere di fingere con me stessa, voglio smettere di fingere anche con te>>
Alzò lo sguardo e vide che lui la stava osservando attentamente, pronto a scrutare ogni minimo dettaglio nei suoi occhi. Oscar sapeva per certo che l’uomo che le stava davanti era speciale, era l’uomo del suo destino, era colui che l’avrebbe accompagnata sulla strada della vita, che le avrebbe insegnato i passi necessari per vivere finalmente la sua vera vita.
<<Andrè, dovrai insegnarmi molte cose....dovrai aver pazienza con me....se mi vorrai....il domani....sarà nostro Andrè>>
L'uomo non riusciva a credere quale miracolo si fosse compiuto nel cuore di Oscar.
Con voce tremante le disse <<Oscar...guardami negli occhi, dimmelo chiaramente, ti prego....dimmi ciò che vuoi da me, voglio sentirtelo finalmente pronunciare, da quelle labbra….>>.
<<L’amore Andrè, insegnami a parlare d’amore, insegnami a esprimere quei gesti che non ho mai conosciuto ..per me è difficile...>>
<<No Oscar, non è assolutamente difficile, è una cosa che nasce dal cuore, è il cuore che parla per te… pronuncia solo poche semplici parole. Io l’ho già fatto, non me ne pento. Ti amo Oscar, ti amo da sempre e ti amerò per sempre>>
<<Ti amo Andrè....ti amo da sempre e ti amerò per sempre...>>
<< Oscar… il domani allora è proprio nostro...>> disse lui, con le lacrime agli occhi. Un miracolo si era compiuto, le sue preghiere, le sue speranze si erano realizzate e ora niente contava di più in quel momento.
Dolcemente le prese il volto tra le sue mani e la baciò...piano, sfiorandole le labbra con tenerezza.
<<Oscar, dovevo farmi sparare per sentirti dire queste parole? Ebbene lo rifarei se fosse necessario...>> le disse, sulle sue labbra.
Oscar rise. <<Non dire schiocchezze, piuttosto ricordati invece di ringraziare Alain...>>
<<Alain? E che c’entra? >> 
<<Mi ha fatto capire che se avessi voluto, domani sarebbe stato un giorno migliore (1)..>>
<<Buffo. Lo disse anche a me. Bene allora andremo a ringraziarlo assieme....ma non adesso...>> e riprese a baciarla.
Questa volta fu lei  gli prese la testa tra le mani. Era una nuova sensazione per lei, era meraviglioso poter baciare appassionatamente la persona amata…
<<Andrè, promettimi che rinuncerai all’uniforme, ti prego>>
<<E tu Oscar? Lo farai? Lo farai per me? Se lo farai tu, allora lo potrò fare anche io>>
<<Io ti seguirò ovunque andrai. Ormai sono tua. Ci costruiremo un futuro Andrè, lontano da questo posto...assieme>>
Seguirono altri baci, altre carezze, innumerevoli gesti d'amore.
<<Ricordati che sei ferito amore.....>> disse lei molto tempo dopo.
<<Già, maledizione! Aspetta solo che mi tolgano queste stupide bende......>>
<<Ci vorrà un po'....>>
<<Allora escogiteremo qualcosa...>>
<<Andrè..anche questo dovrai insegnarmi.....sarò goffa.....io non ho mai....>>
<<Sarà splendido scoprire insieme l’amore.....saprò rispettarti...e sarò un ottimo insegnante...>>
<<Dammi qualche anticipo allora!>> scherzò Oscar con fare malizioso...

Tempo dopo bussò la governante con il latte. Non ottenendo risposta aprì piano piano la porta e ciò che si trovò davanti la fece sobbalzare e commuovere dalla gioia.
Chiuse allora l’uscio e ordinò alle cameriere di non disturbare suo nipote che stava risposando e se avevano bisogno di Madamigella Oscar, che chiedessero a lei.

(1)  Lùnapop rules!! ^_^

Fine
 

 
                                                                                                                                                                Alex

 

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